Verdena. Teatro della Concordia, Venaria. nessun diluvio universale estivo, nessun fulmine su piazza San Carlo e nessun tuono a far tremare ogni cosa, siamo in una fredda notte stellata di inizio dicembre. ore 22:02 e il concerto inizia, con una puntualità inattesa.
non siamo vicini al palco, il teatro è pieno.
i volumi sono decisamente alti, non ci sono tuoni, ma trema tutto lo stesso.
il concerto si apre bene con Fluido e Sorriso in Spiaggia parte I e II, c'è qualche problema tecnico, qualche attacco sbagliato nelle canzoni e viene dato spazio all'improvvisazione con Alberto Ferrari che, suonando il basso di Roberta Sammarelli, ripete con una cantilena ritmata, intrattenendo il pubblico, "E la testata vintage non va...". passate le prime canzoni il concerto va avanti da solo, rimane qualche fischio nei microfoni ogni tanto.
durante il live l'unico che rimane sempre allo stesso posto è Luca Ferrari alla batteria, nascosto dai suoi lunghi capelli (e quanta energia e precisione!), Roberta, Alberto e il tastierista in tour con loro (che non è Fidel Fogaroli anche se ci assomiglia, e non ho ancora capito chi sia) si scambiano ripetutamente gli strumenti e la posizione sul palco.
la mia attenzione viene catturata più volte dalle movenze di Roberta, Alberto quando si mette al piano-tastiera sembra voler restare in disparte, ma quando imbraccia la Fender si scatena.
prima del concerto credevo di conoscere le canzoni dei Verdena, trovandomi qui mi rendo conto che la mia conoscenza dei loro album si è fermata a qualche anno fa.
stanno suonando da più di un'ora e giunge il momento quasi acustico, quando nella scaletta compaiono Castelli Per Aria e Angie (di cui ho fatto il video, con scarsi risultati audio... http://www.youtube.com/watch?v=8R5NjP57m_I), con la batteria che irrompe al momento giusto, seguite da Razzi Arpia Inferno E Fiamme.
si ritorna a tanto suono e rumore, concerto quasi noise, con Scegli Me, Il nulla di O. e E' Solo Lunedì.
mi ritrovo adolescente in una Dentro Sharon pestatissima, ecco i miei Verdena, anche loro cresciuti...
un'ora e mezza di concerto e i Verdena fanno una breve pausa, ritornano acclamati sul palco, dopo un paio di brani Roberta annuncia "Questa è l'ultima" e da lì alla fine del concerto passano venti minuti di accordi, rullate, tastiere, colpi di campana, corde a vuoto e un ritmo in crescendo al limite del suonabile, con una coordinazione perfetta negli stop di un secondo di silenzio totale, per seppellire immediatamente dopo il pubblico con la musica potente.
mezzanotte in punto, salutano dal palco, e fuori ancora il freddo di dicembre e il cielo sereno.
uno di quei live su cui ho dovuto dormire una notte e riascoltare i brani in versione studio, per capire che mi è piaciuto davvero.
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